ebook di Fulvio Romano

giovedì 28 febbraio 2013

La situazione dal satellite...

Ultima Meteosat... Flusso da Sud, ora. Ma il campo di alta pressione che si sta formando sul Nord Ovest dovrebbe tenere...

Dopo la 2.a Repubblica, deserto dei diritti, speriamo nella 3.a

(Che bravo Rodotà dalla Gruber! Ecco le teste pensanti che difettano oggi alla politica ...)


Da Apocalisselaica:


Auspicando una Terza Repubblica. Torna alla memoria in questi giorni un brano del pensiero di Stefano Rodotà pubblicato sulle pagine di Repubblica il 3 gennaio scorso.

giovedì 28 febbraio 2013 12:31


«Vent'anni di Seconda Repubblica assomigliano a un vero deserto dei diritti (eccezion fatta per la legge sulla privacy, peraltro pesantemente maltrattata negli ultimi anni, e alla recentissima legge sui diritti dei figli nati fuori del matrimonio). Abbiamo assistito ad una serie di attentati alle libertà, testimoniati da leggi sciagurate come quelle sulla procreazione assistita, sull'immigrazione, sul proibizionismo in materia di droghe, e dal rifiuto di innovazioni modeste in materia di diritto di famiglia, di contrasto all'omofobia. La tutela dei diritti si è spostata fuori del campo della politica, ha trovato i suoi protagonisti nelle corti italiane e internazionali, che hanno smantellato le parti più odiose di quelle leggi grazie al riferimento alla Costituzione, che ha così confermato la sua vitalità, e a norme europee di cui troppo spesso si sottovaluta l'importanza».

Stefano Rodotà, la Repubblica[i/] (3 gennaio 2013)





Piemonte, massime che tengono ...



Playa de Ponente: parece verano...!

Porto Maurizio, 15 gradi, sole che sembra estivo

"Protesta" o "visione" diversa ?

La banalità dei media e dei politici è inesauribile. Succede come allora, nel post '68. Allora eravamo i capelloni, quelli dell'amore libero (che poi hanno ben pensato, i nostri politici, di realizzare per contro proprio..a loro modo, secondo la loro cultura)... quelli, appunto, della protesta... Avevamo invece una visione del mondo diversa, opposta per tanti versi a quella dominante. Poi mancò un partito che personificasse le nostre idee, soprattutto checché se ne dica, perché allora si stava meglio e trovare lavoro non era un problema per un giovane laureato. È poi c'era molta più ignoranza. È c'erano la Dc, la Chiesa, il PCI ( che, ad un certo punto, decise che il nemico eravamo noi, i capelloni extraparlamentari , altroché il " nemico storico di classe"). Così il tentativo di fare i partitini, che divennero sette ideologizzate, fallì miseramente, con la dispersione del movimento tra i paraculati che pensarono bene di mettersi sotto l'ala protettrice del PCI, del PSI o addirittura della D C e poi di Berlusconi, collocandosi in bambage di potere.... quelli disperati che morirono di droga, quelli amareggiati che riscoprirono però certi valori autentici della vita.
Valori che oggi risentiamo dalla voce dei giovani che hanno parlato a piazza san Giovanni... Non protesta , ma " vision" diversa... Sulla terra, sull'ambiente, sulle comunicazioni, sulle banche, sul km zero, su quasi tutto.
Ma quando non si vuol capire, perché fa comodo...

Cosa dicono Coldiretti e Confartigianato...

...su Grillo e la situazione.

Da LA STAMPA

Artigiani e agricoltori promuovono Grillo: difende il made in Italy
I produttori giudicano i programmi:

ok su ambiente e aiuti alle imprese


Il più esplicito è il segretario generale della Confartigianato, Cesare Fumagalli: «Inutile negare che molti titoli nel programma sono musica per le orecchie degli artigiani». Il presidente di Coldiretti, Sergio Marini, poi, “sente” che i suoi agricoltori hanno risposto in massa all’appello di Beppe Grillo, «e intendo dire quella parte più moderna e giovane, attenta alla filiera corta, alla produzione di qualità, al rapporto con il consumatore, piuttosto della parte tradizionale che mira alla produzione massiva».

Se i grillini sono divenuti d’un colpo il primo partito d’Italia, è ovvio che hanno pescato in ogni bacino elettorale. Anche quello di artigiani e agricoltori. Non era scontato però che associazioni pesanti di categoria come la Confartigianato (700 mila aderenti) o la Coldiretti (1,5 milioni) aprissero di slancio alle ragioni di Grillo. Così come anche innovative associazioni di professionisti quale l’Associazione nazionale avvocati italiani: «Non credo che Grillo abbia come obiettivo di fermare il lavoro dei professionisti - dice il suo presidente Maurizio De Tilla - ma che i suoi attacchi siano rivolti più che altro agli ordini professionali. E siamo d’accordo: vanno svecchiati».

Piace molto, insomma, quest’onda giovane. Anche in ambienti che potevano essere considerati distanti. Dice ad esempio Fumagalli, a nome degli artigiani: «Se uno nel programma mette tra i primi punti misure immediate per il rilancio della piccola e media impresa, si sposa immediatamente con alcune delle nostre istanze. Magari le nostre sono un po’ più articolate, ma i titoli ci piacciono eccome».

Il segretario generale di Confartigianato sottolinea, non a caso, di parlare a nome di «una rete di centinaia di migliaia di piccole imprese, diffuse sul territorio, non delocalizzate all’estero». Alcune parole d’ordine di Grillo sono miele per le sue orecchie. Magari non tutte. Il referendum sull’euro, per dire, lo spaventa. «Siamo consci di essere un vaso di coccio tra vasi di ferro in un’economia integrata». Ma tant’è. Il punto è che gli vanno benissimo le linee di fondo, come la difesa del piccolo e della manifattura locale «come anche l’attenzione al mercato interno e la tutela del “made in”, che è una nostra battaglia. Abbiamo molte cose in comune. E c’è anche simpatia. In fondo combattono alcuni tabù di un pensiero troppo a lungo dominante e sbilanciato verso le grandi dimensioni, la sovranazionalità, la finanziarizzazione dell’economia, il mercato globale».

Un altro che ha ascoltato il comizio di piazza San Giovanni con molta attenzione è il presidente di Coldiretti. Specie l’apologo dell’agriturismo messo sottosopra da un’ispezione della Guardia di Finanza. «Guardi, c’è grande sintonia sulla sostenibilità ambientale e sociale così come sui temi della trasparenza nelle produzioni, nell’informazione al consumatore, della difesa del suolo agricolo contro la cementificazione, della tutela ambientale, la valorizzazione di un’idea di sviluppo che faccia perno sul “made in Italy” e sui territori, su turismo, agricoltura e cultura. Mi piace molto quando parla del nostro olio di oliva».

Grillo insomma va moltissimo anche tra gli agricoltori. «Abbiamo visto nei suoi interventi i nostri temi di sempre: il “km zero”, la lotta agli Ogm, la difesa della biodiversità, la valorizzazione della qualità. Ora ci sarà da osservare come si organizzeranno in Parlamento. Ma sui contenuti siamo molto vicini. E anche l’accento sulla comunità, su forme migliori di vita, sulle relazioni accettabili tra le persone. A questo mondo non c’è solo il Pil, che pure è importante».

francesco grignetti

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Ponente da sogno, sole e 12 gradi!

Marina degli Aregai di Santo Stefano al Mare (IM)

Alta val Tanaro al sole

Piaggia webcam

Alta valle Stura

Argentera: ghiaccioli e strada pulita

L'appello di Viola a Grillo esplode sul Web...

Da LA STAMPA

“Collabora con la sinistra”
E l’appello esplode sul web

La lettera di Viola ( 24 anni) a Beppe ha già 50000 adesioni


«wow. È incredibile». Commenta così Viola Tesi, 24 anni, ex studentessa di scienze politiche con il sogno di aprire presto una gelateria a Firenze, la sua città. Certo non poteva neppure immaginare che il suo appello a Beppe Grillo, lanciato sulla piattaforma di petizioni online Change.org, potesse raggiungere in poco più di quattro ore quasi 50.000 persone. E le sottoscrizioni continuano a crescere di ora in ora.

La lettera di Viola inizia così: “Caro Beppe, mi chiamo Viola ho 24 anni e ho scelto di votare il M5S. Sono tra quei milioni di giovani che credono in una rivoluzione gentile: in un paese solidale, più pulito e giusto, capace di tutelare i cittadini, il loro lavoro, l’ambiente in cui vivono”. Viola continua dicendo che sa che il Parlamento avrà vita breve, ma che “gli eletti del M5S hanno un’occasione storica. Possiamo respingere il ritorno di Berlusconi e costringere Bersani ad accettare le sfide che i suoi stessi elettori vorrebbero raccogliesse.” Viola ha le idee chiare: «Ho scritto a lui perché ho paura. Paura dell’instabilità, paura di un paese che resta immobile e incapace di reagire. Vorrei che Grillo capisse che è ora di dialogare e rispondere alla fiducia che gli italiani hanno riposto in lui».

Che cosa ti aspetti dal M5S? «Non c’è molto tempo. Una nuova legge elettorale, delle norme per combattere la precarietà, i tagli ai costi della politica. Il conflitto di interessi». Nella tua lettera scrivi: “Sono impegni che possono raccogliere il consenso di molte persone. E non tutte hanno votato M5S”. «Sono tutti argomenti cari anche al Pd, sarebbe bello vederli collaborare. Il fine giustifica i mezzi no? E né Bersani né Grillo da soli riusciranno a combinare granché». Che cosa ti ha spinto a lanciare una petizione su Change.org? «Lo spunto me l’ha dato lo spettacolo teatrale di Marco Travaglio “È stato la mafia”. Quando è finito sono uscita da teatro con una rabbia costruttiva. Sono stufa di sentirmi impotente e mi sono decisa a fare qualcosa». Credi che Grillo ti risponderà? «Secondo me sì. Insomma il suo movimento è nato sul web, credo sia il più sensibile ai movimenti della rete». Si sente spesso dire che i voti dati al Movimento 5 Stelle sono “ di pancia”. Tu che ne pensi? «Il mio è un voto di speranza, di cambiamento. Per me questo non è il momento di distruggere, solo di ricostruire».
nadia ferrigo

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La situazione dal satellite

Ultima di Meteosat

Ponente cielo terso e minime di 5 gradi..

Imperia Castelvecchio

Il flusso umido rialza le temperature



L'irresistibile discesa di Luigi B.

Da LA STAMPA

Gli ottantacinque giorni che hanno gelato il Pd
Dall’euforia per i sondaggi dopo le primarie alla delusione nelle urne

Campagna difensiva, messaggi deboli, scarso ascolto dei dirigenti locali


Per tre mesi l’imminente vittoria del Pd veniva annunciata dai suoi capi ad ogni sorger del sole, ma nel frattempo la dote democratica andava sfumando, un po’ alla volta. Ottatantacinque giorni iniziati il 3 dicembre del 2012: erano trascorse poche ore dalla vittoria definitiva alle Primarie e un Bersani gasatissimo e spiritoso decise di lanciare la sua campagna elettorale, optando per i superlativi: definì il suo partito «uno squadrone» e disse: «la prossima avventura è il governo». In quelle stesse ore gli istituti di sondaggi offrivano solidi argomenti all’euforia di Bersani. Per la Ipsos di Nando Pagnoncelli il Pd era al 36% nelle intenzione di voto, mentre la coalizione progressista, assieme a Sel di Vendola e al Psi di Nencini era quotata al 43%, con un vantaggio abissale: nientedimeno che 22 punti sul centrodestra. E la Swg misurava il distacco tra i due schieramenti in 15 punti. Vantaggi formidabili, a rigor di logica incolmabili. Certo, in quei giorni in campo c’era soltanto il Pd: sul fianco destro, Silvio Berlusconi insisteva nel suo tiramolla - scendo in campo, no, forse - mentre Antonio Di Pietro - inchiodato una volta per sempre alla risposta data ad una giornalista di “Report” (« Mia moglie non è ... mia moglie») - aveva trascinato la sua Idv ad un destino senza speranze, fotografato dall’1,9% della Ipsos.

Negli ottantacinque giorni successivi quel vantaggio di 15-22 punti si è azzerato. Un fenomeno originale, che si presta ad essere studiato dai politologi. La prima mossa - a metà dicembre - è la produzione di un manifesto con la faccia (seria) di Bersani, che contiene quello che sarà il logo-refrain di tutta la campagna elettorale: l’Italia giusta. In quell’aggettivo - giusta - preferito ad altri, c’è quasi tutta la campagna bersaniana. Campagna rassicurante, che scarta l’aggettivo «nuovo», cancella dai comizi termini come «riforme radicali», volentieri lasciati al professor Monti. Tanto è vero che, a metà gennaio, l’ennesima sortita di Nichi Vendola, è stroncata così: «Niente patrimoniale». Oltre al refrain «più lavoro», il messaggio subliminale è di continuità. Per dirla con un sondaggista come Roberto Weber della Swg, che viene dal mondo della sinistra, «il «Pd ha giocato di rimessa e questo corrisponde ad una precisa cultura politica, l’idea di una campagna elettorale come una guerra di posizione: si schierano le truppe e si avanza di qualche metro al giorno». Come dice un giovane dirigente del Pd: «Bersani ha scavato la sua trincea ed ha aspettato lì, scommettendo che il terreno conquistato in assenza del nemico, gli bastasse a vincer la guerra»

Ma nel frattempo, come in tutte le campagne elettorali, la guerra è diventata di movimento. L’11 gennaio parte lo Tsunami tour di Beppe Grillo e il Pd scommette sul fatto che il comico faccia un’altra gara, diversa da quella dei partiti “veri”. L’unico a segnalare il pericolo e a sollecitare un cambio di nemico, è Massimo D’Alema. Soltanto a poche ore dalla fine della campagna elettorale i ripetuti allarmi che arrivano dalla periferia - insistenti quelli dai dirigenti toscani - vengono raccolti da Bersani che accusa Grillo di essere «un miliardario». Resterà un assolo. Anche perché, secondo uno dei fondatori del Pd come Arturo Parisi, «quella di Bersani è stata una campagna interpretata tutta in modo proporzionale e, a forza di parlare soltanto ai propri elettori, si è perso per strada la stragrande maggioranza di loro, che lasciati liberi sono entrati nella disponibilità di Grillo». Il 3 febbraio si è mosso anche Berlusconi, che l’ha sparata grossa, annunciando la restituzione integrale dell’Imu. Bersani ha puntato a ridicolizzare la promessa, ma continuando a mantenere il profilo basso sulle grandi proposte per far uscire il Paese dallo stallo. In questo interpretando un’altra idea di lungo corso, di tradizione Pci, quella per cui «se ti esponi, sei attaccabilie», come ricorda Weber. Ma così, dopo aver rinunciato all’idea di contrastare politicamente Grillo e contendergli gli elettori, è stata accantonata anche l’idea eguale e contraria: conquistare voti di elettori delusi dal centrodestra e ieri si è scoperto che sono stati ben 7 milioni gli italiani non hanno votato centrodestra.

E nel frattempo lasciando correre l’idea che alla fine la vittoria sarebbe arrivata. Sostiene Iginio Ariemma, già portatoce di Achille Occhetto negli anni della svolta: «Dare per scontata la vittoria è stato uno di quegli errori che la sinistra ha sempre cercato di evitare, perchè liberi due diversi sentimenti: da una parte ti viene contro il voto di protesta, dall’altro la prospettiva di successo induce i più incerti a votare in altro modo, perché tanto si vince...».

Una campagna elettorale uniforme, compatta nella quale è difficile rintracciare una caduta, un momento di svolta. Dice Nico Stumpo, capo dell’Organizzazione, uno degli artefici delle Primarie: «No, non abbiamo mai avuto un momento nel quale abbiamo percepito una particolare difficoltà. Lo si è visto soltanto a cose fatte: l’elettore di destra aveva meno remore a dichiarare la propria propensione a votare per Grillo, mentre gran parte di quelli di sinistra avevano resistenze ad ammetterlo. E questo ha tratto in inganno i sondaggisti e non solo loro». Il risveglio è stato amaro. Il Pd di Bersani ha preso due milioni di voti in meno del Pd (sconfitto) di Veltroni e la coalizione progressista Pd-Sel ne ha presi tre milioni e trecentomila in meno persino della indimenticata «gioiosa macchina da guerra» guidata da Achille Occhetto e sconfitta nel 1994 da un avversario che allora era davvero imprevedibile: si chiamava Silvio Berlusconi e sarebbe risceso in campo altre cinque volte.

fabio martini

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mercoledì 27 febbraio 2013

Ponente, temperature attuali...

Ben superiori a quelle piemontesi: tra gli 11 e i 12 gradi...!

Grafico di Imperia (ARPAL)

Piemonte, temperature attuali

Mappa ARPA

Quanto piove...

Mappa ARPA

Piove e nevica dalle Cozie in su...

Mappa radar ARPA




Ecco l’ Asperatus Clouds

Forma rara di nuvola, forse dovuta ad impetuosi venti di Foehn qui fotografata in Nuova Zelanda (APOD, Astronomy Picture of the Day)

La situazione dal satellite

Ultima di Meteosat

Domani ancora nuvole e piogge ai piedi dell'arco alpino...

Dove confluiscono le umidità che arrivano da Est. Neve sopra i 900 mt, specie tra Cuneese , val di Susa e Torinese, Vallée

Ecco dove piove...

Mappa ARPA

Massime in crescita solo a Cuneo



In arrivo da Est un fronte che porterà ancora qualche pioggia e fiocco (ma oltre gli 800-900 mt)

Mappa radar ARPA

Aquila di Arroscia e l’Aglio di Vessalico...

da LA STAMPA di Imperia

aquila d’arroscia nuove tecniche di coltivazione

Incontro con la Regione
sull’aglio di Vessalico

L’aglio di Vessalico, prezioso prodotto tipico che è stato riconosciuto presidio Slow Food e che viene coltivato negli 11 Comuni della Valle Arroscia, è al centro del seminario in programma oggi alle 9,30 in Comune ad Aquila d’Arroscia. Tema dell’incontro è la meccanizzazione della coltivazione di questo alimento, al quale è dedicata una delle più antiche fiere della Liguria, nata nel 1760.
L’aglio di Vessalico ha superato analisi sensoriali e olfattive e ha in corso la richiesta di riconoscimento del marchio Dop. Si tratta di una produzione tipica regionale di alta qualità, con caratteristiche di fragranza, delicatezza e digeribilità uniche. A coltivarlo sono una decina di produttori della cooperativa «A Resta» (la «resta» è un intreccio di 13 piante intere che serve a conservare meglio l’alimento) che è riuscito a tramandare i bulbi di questo particolare tipo di aglio, conservandone i metodi di coltivazione e confezionamento.


A Bussana di Sanremo, contro la discarica vince Grillo

da LA STAMPA di Imperia

Vittoria larga
dei 5 Stelle
Il Pdl conquista
poche sezioni


Una vittoria larga, anzi larghissima, ma con qualche eccezione. Il Movimento 5 Stelle ha conquistato quasi tutte le 56 sezioni elettorali di Sanremo, diventando di fatto il primo partito della città, malgrado non sia rappresentato a Palazzo Bellevue (dove però l’ultima consultazione risale al 2009, quando i grillini erano soltanto una presenza sbocciata da poco sull’onda dei Meet up). Il Pdl, che governa la città assieme alla Lega, si è imposto in particolare nelle sezioni numero 5, 7 e 10 presso le elementari Asquasciati alla Foce, vicino alla residenza del sindaco Maurizio Zoccarato (in un caso, alla 7, con uno scarto di appena 0,24%); alle 42 e 43 presso la scuola media Pascoli di corso Cavallotti (a due passi dal Comune); alla 29 presso l’istituto Colombo di piazza Corridoni; e alla 25 nelle elementari di via Volta.
Per i 5 Stelle il picco più alto si è registrato nella frazione Bussana, dove alla Camera hanno «rastrellato» addirittura il 41,84%, dato ben al di sopra della media sanremese e ligure in generale. E dire che Bussana viene considerata un tradizionale feudo «bianco». Probabilmente ha inciso la protesta degli abitanti contro l’ampliamento della discarica di Collette Ozotto. E il Pd? Le punte più alte di consensi in città si sono registrate nella sezione 17 alle elementari di strada Borgo Opaco (24,38%) e alla 50 di corso Cavallotti (24,07).

carlo giordano

Liguria a cinque stelle... Ma il PD grazie alla legge elettorale si prende i seggi

da LA STAMPA di Imperia di oggi:


Il Pdl ligure è uscito dalla competizione con le «ossa rotte», passando dal 36,7% al 18,6. In pratica è un partito dimezzato: forse l’esclusione dalle liste degli «scajolani» non si è rivelata una scelta felice. La Lega Nord ha fatto persino peggio, diventando un terzo di quello che era (dal 6% al 2%). Il Pd pur vincendo a mani basse grazie alle disgrazie degli avversari tradizionali degli ultimi 15 anni, ha perso il 10% (dal 37,5% al 27,6). E poi c’è il fenomeno Grillo che ha raccolto in media il 32% diventando il primo partito ligure.

Tuttavia:


Il Pd ha fatto la parte del leone nella spartizione dei seggi del collegio ligure, conquistandone 14 (5 al Senato e 9 alla Camera) su 24 e lasciando alleati e avversari a dividersi i restanti 10 posti. Rispetto alle prime proiezioni sui seggi, il Pd ha guadagnato un seggio alla Camera a dispetto del Movimento 5 Stelle, che pur ottenendo un grandissimo risultato ha ottenuto tre deputati anzichè quattro. Il tutto è maturato per pochissimi voti, una cinquantina. Nel cambio ci ha guadagnato la provincia di Savona che ha portato a casa un parlamentare in più (ora sono 5).
Ecco comunque il riassunto della divisione dei seggi. Al Senato il Pd ne ha conquistato 5 (oltre a Donatella Albano, Roberta Pinotti, Massimo Caleo, Paolo Guerrieri, Vito Vattuone). Alla minoranza ne sono andati 3 così suddivisi: 1 al Pdl (Augusto Minzolini), Movimento 5 Stelle 1 (Cristina De Pietro), Lista Monti 1 (Maurizio Rossi). I 16 seggi della Camera sono stati così ripartiti: 9 al Pd (i savonesi Anna Giacobbe e Franco Vazio a cui si aggiungono Andrea Orlando, gli ex segretari del Pd Mario Tullo e Lorenzo Basso, Raffaella Mariani, Marco Meloni, Mara Carocci, Luca Pastorino). Un posto per Sel: il segretario regionale Stefano Quaranta. Ben tre e tutti savonesi i seggi del Movimento 5 Stelle: Matteo Mantero, Sergio Battelli e Simone Valente. Al Pdl 2 posti: Sandro Biasotti e Giorgio Lainati, 1 seggio alla Lista Monti con Roberta Oliaro.

Massimo Boero

Trovati 53 frammenti del bolide caduto in Russia...

Tutti tra 0,5 e 1 cm trovati vicino al lago di Cherbakul, dove un foro di 6 m nel ghiaccio fa presagire un frammento di una quindicina di cm sul fondo... I frammenti appartengono ad una condrite, meteorite tipico della fascia degli asteroidi tra Marte e Giove. La NASA a sua volta ipotizza che il bolide fosse di una quindicina di metri di diametro. Le condrite contengono olivina e un 10 % di ferro.

Dal satellite, Piemonte e Liguria al sole

Ultima Meteosat

Limonetto...

Webcam

Marina Aregai, cielo blu e 11 gradi e più...

Webcam. Santo Stefano al Mare (IM)

Ponente, minime tra 3,5 e 6. Ma adesso siamo già tra gli 8 e i 10 gradi

Grafico ARPAL di Imperia P.to Maurizio

Sereno e minime giù. Solo Novara e Biella sopra lo zero.

Tabella Arpa

martedì 26 febbraio 2013

La Luna, GIove e l'aereo ...

Fly Me to the Moons

Image Credit & Copyright: Greg Gibbs (Capturing the Night

Explanation: Sometimes the Moon is a busy direction. Last week, for example, our very Moon passed in front of the planet Jupiter. While capturing this unusual spectacle from New South Wales, Australia, a quick-thinking astrophotographer realized that a nearby plane might itself pass in front of the Moon, and so quickly reset his camera to take a continuous series of short duration shots. As hoped, for a brief instant, that airplane, the Moon, and Jupiter were all visible in a single exposure, which is shown above. But the project was not complete -- a longer exposure was then taken to bring up three of the Jupiter's own moons: Io, Calisto, and Europa (from left to right). Unfortunately, this triple spectacle soon disappeared. Less than a second later, the plane flew away from the Moon. A few seconds after that, the Moon moved to cover all of Jupiter. A few minutes after that, Jupiter reappeared on the other side of the Moon, and even a few minutes after that the Moon moved completely away from Jupiter. Although hard to catch, planes cross in front of the Moon quite frequently, but the Moon won't eclipse Jupiter again for another three years.

Dal satellite, la situazione

Ultima Meteosat

Farina alla Capanna Niculin...

Webcam piste Limone

Bianca e algida Cabaneira...

Webcam arrivo della Cabaneira, Limone Piemonte

Ponente, massime attorno ai 10 gradi...

Grafico ARPAL di Imperia

Massime tra 9 e 13 gradi...!

Da un po' non si vedevano

Ponente, 8 gradi, pioggia assente...

Imperia, Porto Maurizio webcam

Minime da -1 a +2....



Bra, niente neve...

Webcam Provincia

Limone, cresce la neve sui tetti..

Webcam centro paese

Raccordo autostrade Verdemare e Autofiori, tutto normale ...

Webcam raccordo Savona

Neve, sempre e ancora neve...

Cuneo di nuovo e ancora bianca dopo la neve notturna

lunedì 25 febbraio 2013

Freccero: il PD dovrebbe essere di sinistra , qualche volta...

... Su La 7

E ha aggiunto : così diviso e confuso tra liberisti e socialisti...

Ponente ligure, massime di circa 9 gradi...

...ad esempio a Imperia (vedi grafico ARPAL)

Se avessero lasciato votare Renzi (alle primarie e quindi anche alle politiche)...

...Invece di far votare solo i "fedelissimi alla linea e alla casta"...! Adesso l'Italia non sarebbe nella cacca... Pensa te cosa dovremo subire nei prossimi mesi per la scelta dell'apparato del PD di autoconservarsi e per la triste, vuota di contenuti programmatici che non fossero iperforneriani, campagna fatta da Bersani... sempre più l'amico del giaguaro.. (Altro che smacchiarlo!)

Centrodestra in vantaggio al Senato anche in Lombardia...

Proiezioni Piepoli: Senato nazionale in vantaggio Centro destra...

.. M5stelle primo partito...

Sicilia e Veneto: al Senato vantaggio del centrodestra...

... Prime proiezioni...

Cuneo la più fredda, Verbania la meno ...



Exit poll: vantaggio di 5,4 punti di Bersani su B....

Grillo 19,1,
Monti 9' Ingroia 3'5

Neve al suolo Limone Pancani 1875 mt...

....227 cm! (Dati e grafico ARPA)

Forte calo dell'affluenza alle urne...

Da LA STAMPA

LA STAMPAweb

Italia

Affluenza in picchiata: -7 per cento
Mezza Italia al voto sotto la neve. In controtendenza le regionali in Lazio (+9,8) e Lombardia (+8)


Il generale inverno che scuote la penisola in queste ore domina i pensieri dei leader: neve, pioggia e vento che imperversano in questi due giorni in tutta Italia terranno lontani dalle urne di più gli elettori di destra, sinistra o centro?

Un tempo si diceva che i partiti più penalizzati dal calo dell’affluenza fossero quelli con un elettorato meno schierato e ideologizzato, oggi però le carte sono così rimescolate e l’offerta politica è tale che nessun calcolo di questo genere è consentito, anche se di sicuro a tremare di più sono le forze che godono di maggiori simpatie tra anziani e pensionati e viceversa. Alle 22 di ieri sera il calo dell’affluenza era molto sensibile, pari a più di sette punti percentuali: a quell’ora, con quasi tutti i Comuni monitorati (ne mancavano appena 7) aveva votato il 55,18% dei 47 milioni di elettori, rispetto al 62,55% del 2008. Ma quando alle 15 di oggi si apriranno le urne e cominceranno a uscire le proiezioni in diretta su tutte le tivù, ben altri dati catalizzeranno l’attenzione: il risultato reale del Movimento 5 Stelle per capire quale sarà il profilo e la forza dell’opposizione da una parte; l’esito del voto per il Senato in Lombardia e Sicilia e quanti senatori avrà la lista Monti, due fattori da cui potrebbero dipendere le sorti della governabilità del paese. Lo scrutinio sarà fatto prima sulle schede del Senato e poi su quelle della Camera e la speranza è che in serata si possa avere un quadro della situazione: più difficile da ottenere rapidamente per la Camera alta, visto che oltre ad attendere i numeri da tutte le regioni dove viene attribuito il premio di maggioranza, va tenuto conto che l’attribuzione dei seggi restanti andrà diviso stavolta tra un numero maggiore di partiti rispetto al passato.

Ma la domenica di passione col cuore in gola è stata vissuta dai leader dei partiti anche con l’occhio incollato ai dati sull’astensione e l’orecchio alle voci sui dati di quegli instant poll che verranno lanciati a urne chiuse, realizzati in questi due giorni da molti istituti su chi era andato già a votare.

Il calo dei votanti sul 2008 registrato ieri è stato assorbito nei quartier generali dei partiti senza troppi patemi, per due semplici motivi: la crescita dell’astensione è un fenomeno ormai fisiologico da anni in tutta Europa e se oggi alle 15 fosse cresciuta anche di tre punti rispetto alla volta scorsa sarebbe considerato quasi normale da tutti gli esperti di flussi. Se viceversa la forbice sul 2008 dovesse ridursi in zona Cesarini sarebbe comunque una sorpresa che dimostrerebbe la voglia di partecipazione a dispetto di una campagna elettorale definita brutta e dei disagi del voto invernale.

Qualche segnale a dispetto del forte calo registrato nella serata di ieri arriva dalla crescita dell’affluenza alle elezioni regionali di Lazio, Lombardia e Molise. Se in Molise l’aumento è stato solo del 2% (41,49% contro il 39,48%), in Lazio la differenza con la precedente tornata di regionali ha toccato i dieci punti (il 9,8%), in Lombardia oscilla attorno agli 8 punti.

Va detto che in entrambi i casi il dato non è molto significativo, perché trainato dalla presenza di un election day che ha naturalmente spinto laziali e lombardi alle urne a dispetto del maltempo. Solo oggi capiremo se in questo dato c’è anche una domanda di cambiamento degli equilibri politici da parte dei cittadini in due realtà finora saldamente governate dal centro-destra o se invece, come potrebbe accadere, la gente avrà scelto la via del voto disgiunto. Del resto, comparando il dato sull’affluenza alle elezioni politiche, sia in Lazio che in Lombardia si registra comunque un calo rispetto all’ultima tornata. Più sensibile in Lombardia, meno in Lazio.

carlo bertini

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Strada del Colle della Maddalena

La Gipjera

Nevicchia a Limone

Centro paese webcam

Dal satellite il ciclone che mulina tra Liguria e Golfo del Leone

È che sputa neve sul Piemonte.. ( Meteosat)

Ponente, minime tra i 2 e i 3 gradi e mezzo...

Grafici ARPAL delle temperature di Sanremo

Minime in lieve aumento...



Ponente, nuvole, squarci, attorno ai 3-4 gradi

Porto Maurizio

Ancora neve...

Corso Nizza a Cuneo